Una delegazione di imprenditori della provincia di Rovigo ha concluso giovedi 7 novembre una missione a Belgrado organizzata da Unindustria Rovigo con il sostegno di Confindustria Serbia. La delegazione, composta da 12 persone, è partita lunedì 4 novembre alla volta del Montenegro, per arrivare mercoledì in Serbia e condurre alcuni incontri B2B con le imprese locali. Il direttore di Unindustria Rovigo, Massimo Barbin, ha sottolineato in un’intervista a “Nova” come si tratti della prima missione nel paese da parte degli imprenditori della provincia veneta. “In Serbia – ha detto Barbin – siamo arrivati per la prima volta in assoluto, e abbiamo subito focalizzato l’attenzione sugli incontri con gli imprenditori locali, condotti grazie alla collaborazione della Camera di commercio di Belgrado. In Montenegro abbiamo fatto in realtà una prima visita a maggio, e questa volta abbiamo avuto per lo più incontri istituzionali”. La missione parte dal concetto di internazionalizzazione, sempre più centrale per poter affrontare le sfide della crisi economica e rilanciare la produttività. Il Polesine, ha spiegato il direttore di Unindustria Rovigo, è un’area che comprende 250 mila abitanti ma conta ben 30 mila imprese, “con alcune punte di eccellenza come nel settore ittico o delle giostre, dove siamo leader a livello mondiale per la realizzazione di parchi come Gardaland o Disneyland”. Il tessuto economico è formato per lo più da “micro, piccole e medie imprese, in grado di trasferire il loro know how”, e nelle tappe di Serbia e Montenegro la missione ha cercato partner in vari settori fra cui quelli agroalimentare, meccanico, delle materie plastiche e del riciclaggio, delle infrastrutture idriche, del trattamento delle acque reflue e delle fonti energetiche rinnovabili. Allo stesso tempo la delegazione ha presentato l’eccellenza della provincia veneta nei servizi, come ad esempio nell’Engineering e nella formazione. Il vicepresidente di Confindustria Serbia, Antonio Schiro, ha messo in luce l’esigenza di “combattere le sfide della crisi con nuove soluzioni”. La Serbia in particolare si presenta per Schiro come una testa di ponte, “un hub a noi logisticamente vicino attraverso cui raggiungere altri mercati, grazie agli accordi di agevolazione doganale in atto con la Russia, ma anche con i paesi che aderiscono all’Accordo centro-europeo di libero scambio (Cefta)”. Affacciarsi a nuovi campi d’azione, ha precisato infine il direttore di Unindustria Rovigo, è un’operazione che necessita di una guida che aiuti a interagire con il territorio. “Per questo motivo – ha osservato Barbin – c’è bisogno di un’entità che possa fare da filtro alle aziende che vogliono operare attivamente. Anche in questo – ha concluso – sta il significato della presenza di Confindustria Serbia, che ci garantisce una continuità di rappresentanza e di azione in questo paese”.