Ieri, martedì 6 febbraio, la Commissione europea ha approvato il testo definitivo della Strategia per l’allargamento dell’UE nei Balcani occidentali intitolata “Una prospettiva di allargamento credibile e un maggior impegno dell’UE per i Balcani occidentali”.
La Strategia è stata presentata ai media dal Commissario UE per l’allargamento Johannes Hahn e da Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
Stando a quanto previsto dal testo della Strategia il 2025 viene presentato come l’anno in cui si può ipotizzare l’ingresso della Serbia nell’Unione europea, sottolineando tuttavia che la rapidità del processo d’integrazione dipenderà dal passo con il quale verranno introdotte ed applicate tutte le riforme necessarie. –Serbia e Montenegro sono i paesi che hanno fatto i maggiori progressi sino ad ora, motivo per il quale vengono per ora considerati come i paesi più vicini all’integrazione UE. La data definitiva dipenderà tuttavia da una forte volontà politica, dall’implementazione delle riforme così come dalla risoluzione delle questioni aperte con il vicinato- si riporta nella Strategia adottata.
Intervistata nel corso della conferenza stampa che ha seguito l’adozione della Strategia Federica Mogherini ha dichiarato – Il 2025 non è solo un obiettivo, bensì una prospettiva realistica per i paesi che hanno avviato i negoziati. Per quel che concerne la procedura, si attende ora l’approvazione del testo definitivo della Strategia da parte dell’Europarlamento e poi dai parlamenti dei singoli Stati membri.
La premier della Serbia, Ana Brnabic ha commentato l’adozione del testo definitivo ringraziando i paesi membri UE per il loro forte sostegno al procedimento d’integrazione avviato dalla Serbia. – Ora che abbiamo una data, saremo ancora più determinati ed ambiziosi nel nostro lavoro. Credo sia un importante messaggio per i nostri cittadini, ma voglio anche sottolineare che la data fornitaci sia più una speranza che una garanzia. Sono stati inquadrati sei ambiti in cui ci aspetta un duro lavoro: stato di diritto, sicurezza e emigrazione, sviluppo economico e sociale, sviluppo delle infrastrutture, digitalizzazione e normalizzazione dei rapporti con il vicinato – ha concluso Brnabic.
Fonte: RTS