Alla luce dei significativi cambiamenti intervenuti nel quadro normativo e nel mercato del lavoro, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Belgrado, Confindustria Serbia e la Camera di commercio italo-serba, ha organizzato una tavola rotonda sulle condizioni del mercato del lavoro serbo per i lavoratori stranieri.
L’evento ha permesso un confronto tra l’OIM e gli imprenditori italiani presenti nel Paese, tra i quali un importante numero delle aziende associate a Confindustria Serbia.
Nella parte introduttiva, Irena Brajovic, direttore di Confindustria Serbia che ha moderato i lavori della tavola rotonda, ha ricordato che tutti i settori in Serbia sono ugualmente colpiti, principalmente: Settore dell’ospitalità; Manifatturiero 40%; Commercio e meccanica 20%; Costruzione 9%; Trasporto e stoccaggio 7%. Le principali ragioni sono la mancanza di competenze ed istruzione adeguate, la mancanza di esperienza e il deficit di profili specifici sul mercato del lavoro. Dott.ssa Brajović ha invitato i rappresentanti di tutte le aziende presenti a partecipare alla discussione, condividere le loro esperienze e le sfide che affrontano al riguardo.
Nell’aprire la tavola rotonda l’Ambasciatore d’Italia, Luca Gori ha detto che “Il mercato del lavoro serbo sta rapidamente cambiando, per questo il Sistema Italia in Serbia ha voluto discutere con i propri imprenditori le necessità relative al reperimento di manodopera qualificata e le procedure per la potenziale assunzione di lavoratori stranieri. Le nostre aziende possono infatti fornire un contributo prezioso per la loro integrazione economica e sociale nel Paese”.
Ha seguito una discussione aperta che ha affrontato numerosi temi: dalle esigenze del settore privato alle prospettive dell’integrazione della forza lavoro migrante in Serbia, dalla diminuzione della manodopera qualificata disponibile nel Paese alle procedure per assumere i lavoratori provenienti dall’estero, con un’analisi del quadro normativo predisposto dalle Autorità serbe per favorire l’integrazione dei lavoratori stranieri nel tessuto sociale e produttivo locale.