Da Boccia invito a collaborare: serve un atto di generosità
“Quale Italia troverà fra 20 anni un bambino che nasce oggi dipenderà dalle scelte che faremo noi, adesso. Dalle politiche economiche e dai cambiamenti culturali che tutta la società italiana – istituzioni, famiglie, imprese – avrà avviato.
Nella sua Relazione per l’Assemblea 2019, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, sottolinea l’urgenza di agire in questo delicato frangente della vita nazionale, sospesi tra il rischio di un destino declinante e la possibilità di riattivare una piena ripresa. “Dobbiamo e vogliamo agire perché crediamo in questa Italia – ha spiegato Boccia – lasciando da parte i tatticismi e invitando la politica ad allungare e allargare lo sguardo. Insieme dobbiamo condividere quale Italia ed Europa immaginiamo fra tre, cinque, venti anni. Più lavoro, più crescita e meno debito pubblico restano gli obiettivi che una sana politica economica deve perseguire. Con gli ultimi due come precondizioni per raggiungere il primo: la vera priorità è creare più lavoro a partire dai giovani”.
Lo spread – ha avvertito il presidente, lanciando un decalogo di azioni concrete da mettere in campo a questo scopo – va riportato a livelli sostenibili, più lavoro, meno debito e un piano shock per le infrastrutture. Il bilancio non sarà indolore. Per evitare un autunno freddissimo bisogna collaborare tutti insieme, la popolarità non si misura con i like”. Boccia, interrotto dodici volte dagli applausi del pubblico, si è commosso consegnando alla platea il suo messaggio di fine mandato. “La certezza del futuro deve muovere noi oggi, perché quel bambino che abbiamo visto nel filmato iniziale, che diventerà ragazzo e poi uomo, sia grato alla nostra generazione. Mostriamoci all’altezza del cambiamento che vogliamo recuperando lo spirito riformista che ha fatto grandi Italia e Europa”, ha detto prima della lunga standing ovation finale.
Lunghissimo anche l’applauso rivolto dall’assemblea al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In sala – oltre al premier Conte e al ministro Di Maio, che hanno seguito Boccia tra i relatori – anche i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, molti esponenti del governo e delle forze politiche, il gotha industriale e finanziario.
Conte: Visione e coraggio per interrompere il declino
“Sono onorato di partecipare alla vostra assemblea che coinvolge rappresentanti di molte delle migliori realtà produttive. Vi ringrazio per invito e colgo l’occasione per ringraziare gli imprenditori per impegno e dedizione che mettono. Se io siedo nel G7 e se l’Italia partecipa al G7 è anche grazie al vostro impegno quotidiano”.
Lo ha detto il premier Giuseppe Conte intervenendo all’assemblea. “Anche il mio governo, come ha detto lei nel suo discorso, presidente Boccia, intende coniugare una strategia di visione, coraggio per invertire il declino a cui sembravamo destinati e a cui stiamo ponendo un argine”.
Di Maio: Senza confronto e dialogo non possiamo governare
“Senza il confronto e il dialogo questo Paese non lo possiamo governare”: lo afferma il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, nel suo intervento all’assemblea di Confindustria.
“Gli italiani ci hanno chiesto di cambiare qualcosa e di perseverare tutti insieme – aggiunge – credo che la sfida più grande risieda nel confronto e talvolta anche nel compromesso”. “Fin dai primi giorni del governo Conte, pur in un’accesa dialettica, l’intensità della collaborazione con Confindustria è andata sempre più aumentando”, ha detto Di Maio. “Un no assoluto e pregiudizievole – ha spiegato non è nelle mie corde né per le infrastrutture, né per il mantenimento in funzione di un impianto, né per accordi commerciali”. Di Maio ha anche annunciato che l’Italia deve puntare a un “commissario all’industria e al commercio interno per riappropriarsi del ruolo che ci consenta di orientare politica industriale europea”.
(Fonte: C NEWS, Il giornale di Confindustria)