Serbia: Dei Tos (Confindustria) a “Nova”, Paese centro per futura internazionalizzazione
Belgrado, 26 feb 15:04 – (Agenzia Nova)
I Paesi dei Balcani, ed in particolare la Serbia, hanno il potenziale adatto per diventare il centro dell’internazionalizzazione delle imprese italiane nel prossimo futuro.
E’ l’opinione espressa da Patrizio Dei Tos, presidente di Confindustria Serbia, in un’intervista concessa ad “Agenzia Nova”.
“Oggi la Serbia sta diventando più che mai la piattaforma per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Questa pandemia ha fatto capire quanto sia importante la regionalizzazione per le filiere produttive, quanto sia importante una distanza ravvicinata e anche una vicinanza di mentalità fra le persone”, ha osservato Dei Tos che oggi ha partecipato al webinar organizzato da Cassa depositi e prestiti (Cdp) e Simest, evento sostenuto anche da Confindustria Serbia.
Il webinar è nato con l’obiettivo di presentare gli strumenti di sostegno finanziario dall’Italia in Serbia e orientare le imprese italiane affinché nel loro percorso di internazionalizzazione possano sfruttare appieno gli strumenti messi a disposizione da Cdp e Simest. Gli interventi sono rivolti alle aziende italiane presenti in Serbia e alle loro capogruppo, alle aziende locali con capitale italiano ma anche alle aziende serbe in un’ottica di filiera. L’evento ha suscitato grande interesse, confermato anche dalla numerosa partecipazione delle associazioni territoriali di Confindustria in Italia e delle aziende associate a Confindustria.
“Questo aiuto è determinante per lo sviluppo e per la ripartenza. Tutto quello che è successo durante il lockdown e in generale durante la pandemia ha portato le aziende a vivere una battuta d’arresto e ora bisogna dare loro ossigeno e vitalità. Cassa depositi e prestiti entra in gioco perché è importante che le aziende investano e che credano ancora nel futuro. Il prossimo periodo vedrà sicuramente una ripartenza: torneremo ad essere attivi quanto prima e forse anche di più, con un mercato che conterà la presenza di aziende più forti e organizzate. Investire oggi è determinante per le imprese, ma investire bene è determinante anche per Cdp, per poter avere un ritorno economico nel tempo”, ha dichiarato Dei Tos.
Secondo il presidente di Confindustria Serbia, inoltre, il posizionamento di questo Paese rispetto ai Balcani “è molto importante perché rappresenta una piattaforma centrale” per tutto ciò che può essere lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle aziende italiane. “Le imprese sono oggi molto più attente nella scelta dei fornitori, considerati dagli imprenditori importanti come e a volte anche più dei clienti. Avere dei fornitori capaci e organizzati è un fattore fondamentale per la riuscita delle proprie attività. Per questo Cdp apre agli investimenti sia per le aziende italiane che internazionalizzano ma anche per la filiera produttiva, ovvero le aziende serbe che investono per organizzare e produrre meglio per quelle italiane”, ha spiegato Dei Tos.
La ripartenza dalla crisi portata dalla pandemia di Covid-19, secondo il presidente di Confindustria Serbia, non può avvenire senza che alla base vi sia una maggiore sicurezza sanitaria portata dai vaccini.
“Penso che ormai sia chiaro che chi prima si vaccina, prima riparte. Il vaccino rappresenta un passaporto per poter viaggiare, per poter comunicare e ricominciare a sviluppare tutte le nostre attività. Per questo è importantissimo vaccinare. In questo contesto meritano un plauso la Serbia, il suo presidente Aleksndar Vucic e il governo guidato dalla premier Ana Brnabic. In Serbia sono già state vaccinate un milione e 200 mila persone con la prima dose e 400 mila con la seconda dose su una popolazione totale di meno di 7 milioni di abitanti. Speriamo che anche l’Europa risolva rapidamente i problemi in corso, sia quelli relativi alla validazione dei vaccini che quelli che riguardano la vaccinazione vera e propria della popolazione. In questo modo potremo avere una ripartenza certa”, ha osservato Dei Tos precisando che la ripartenza va però aiutata, oltre che con i vaccini, anche con iniziative come quella di Cdp e Simest.
“Queste istituzioni si sono messe a disposizione di imprenditori che non hanno bisogno per forza di 15-20 milioni di euro di investimento, ma magari di 5 milioni, di una cifra più contenuta. Riducendo il livello di accesso al credito con Cdp abbiamo la possibilità di toccare tantissime imprese italiane che possono ricominciare da questi investimenti. Ecco perché è ottima l’opportunità che Cdp fornisce a tutte le imprese. La cosa importante adesso è capire anche come poter accedere a questi aiuti e riuscire a sburocratizzare il più possibile per agevolare l’accesso”, ha dichiarato Dei Tos.
La ripartenza, sempre secondo il presidente di Confindustria Serbia, potrà vedere un rilancio non solo delle piccole e medie imprese ma anche delle cosiddette grandi opere.
“Oltre che aiutare i piccoli e medi imprenditori si può pensare anche all’accesso verso la Serbia attraverso le grandi opere, quindi aprire la porta a questo tipo di impresa aiutando l’economia italiana anche in questo modo”, ha osservato Dei Tos aggiungendo di essere ottimista per il futuro.
“Nel momento in cui i lock-down, più o meno parziali, finiranno nel mondo la ripartenza sarà scontata, perché tutti attendono di riprendere le attività. Nella fase attuale assistiamo a una riduzione dei consumi in tutti i settori, quindi quando tutto questo finirà avremo un riavvio. Psicologicamente ora c’è una sorta di blocco, perché la gente è colpita anche moralmente da questa situazione. Una volta però un economista disse che persino in tempo di guerra almeno il 50 per cento dell’economia, quella della sussistenza, continua a funzionare. Dovremmo quindi cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, per poter dare il massimo appena sarà possibile”, ha osservato ancora Dei Tos aggiungendo che la Serbia ha dimostrato negli ultimi anni grande stabilità per chi vuole compiere degli investimenti.
“La Serbia ha aiutato gli imprenditori ad inserirsi in questo tessuto, molto fertile sia sotto l’aspetto della forza lavoro, che possiede anche una preparazione elevata, che sotto l’aspetto della materia prima. I serbi hanno guardato sempre all’economia e hanno portato avanti con costanza un programma dimostrando grande stabilità. La vicinanza, la regionalizzazione, la stabilità, la disponibilità di manodopera e un tessuto che dà soddisfazione al mondo del lavoro fa della Serbia un punto determinante per gli imprenditori che vogliono fare qualcosa di positivo”, ha detto il presidente di Confindustria Serbia.
La regionalizzazione è per Dei Tos uno dei punti fondamentali della prossima ripartenza economica. “Su questo tema stiamo organizzando come Confindustria Serbia un evento che si terrà tra due settimane, un webinar che parlerà proprio della regionalizzazione delle filiere produttive perché l’internazionalizzazione non è delocalizzazione, ma vede piuttosto una filiera produttiva consolidata fra diversi Paesi. La vicinanza sia geografica che di mentalità crea tutti i presupposti per crescere e creare una buona rete di sistema”, ha detto Dei Tos concludendo con un messaggio positivo per il futuro post-pandemia.
“Sicuramente andrà sempre meglio, perché da quello che abbiamo passato abbiamo imparato delle cose, abbiamo imparato a gestire anche una situazione difficile. Dovremo cercare di gestire queste situazioni in maniera economicamente più sostenibile, perché comunque le persone devono continuare a vivere e il mondo non si ferma. Quindi andremo avanti e mi sento ottimista, perché ora possiamo programmare il futuro sull’esperienza del passato”, ha dichiarato Dei Tos.