Lunedì, 24 agosto, la Commissione europea ha adottato un pacchetto di proposte volte ad aumentare gli scambi commerciali tra l’Unione europea e i paesi vicini della regione paneuromediterranea (PEM), contribuendo così alla ripresa economica a seguito della pandemia di coronavirus. Le proposte presentate mirano ad ammodernare gli accordi commerciali preferenziali dell’UE con 20 partner PEM, rendendo più flessibili e più favorevoli alle imprese le pertinenti “norme di origine” contenute in tali accordi.
Le proposte modificano gli accordi bilaterali dell’UE con i seguenti paesi: Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Isole Fær Øer, Turchia, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Palestina, Georgia, Repubblica di Moldova, Ucraina, Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Kosovo.
I prodotti potranno beneficiare più agevolmente delle preferenze commerciali grazie alle seguenti disposizioni:
- semplificazione delle norme specifiche per prodotto, segnatamente la soppressione delle prescrizioni cumulative, soglie per il valore aggiunto locale più adeguate alle esigenze di produzione dell’UE e nuova doppia trasformazione per i prodotti tessili;
- soglie di tolleranza più elevate, dal 10% al 15%, per i materiali non originari;
- introduzione del cumulo “integrale”, in virtù del quale le operazioni di fabbricazione necessarie all’acquisizione dell’origine per la maggior parte dei prodotti possono essere ripartite tra vari paesi;
- possibilità di ottenere una restituzione dei dazi (rimborso dei dazi sui componenti importati) per la maggior parte dei prodotti, in modo da contribuire alla competitività degli esportatori dell’UE.
Fonte: Sito web della Commissione europea