Nell’ambito di un accordo di prestito di 100 milioni di euro per la società energetica statale Elektroprivreda Srbije (EPS) la Serbia si è impegnata ad aumentare la quota di fonti rinnovabili nel suo mix energetico a oltre il 45% entro la fine del 2030. Il prestito verde, assegnato dalla banca italiana di sviluppo Cassa Depositi e Prestiti, è infatti destinato alla decarbonizzazione della società energetica statale Elektroprivreda Srbije (EPS) e all’aumento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Secondo l’accordo di prestito, firmato il 24 maggio scorso, la Serbia dovrebbe adottare un Piano Nazionale Energia e Clima entro il 30 settembre, che preveda un contributo del 45% di
rinnovabili nel mix di generazione elettrica del paese entro il 31 dicembre 2030.
Il governo serbo, in qualità di garante del prestito, sarà inoltre obbligato ad annunciare il proprio impegno a eliminare gradualmente il carbone entro la fine del 2050, nonché a lavorare per stabilire tappe fondamentali per la dismissione delle centrali termiche entro la fine del 2030. Gli obblighi previsti dall’accordo includono anche la pubblicazione di un piano triennale di aste per le energie rinnovabili e l’adozione di un quadro normativo per le aste in linea con il pacchetto
Energia Pulita della Commissione Europea e le migliori prassi europee. L’accordo prevede inoltre che la prima asta per le energie rinnovabili della Serbia sia lanciata per non meno di 400 MW di capacità eolica, in collaborazione con la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERD) come consulente del governo per il processo di asta. L’accordo prevede anche il sostegno dello stato alla decarbonizzazione dell’economia serba migliorando l’efficienza energetica, promuovendo l’uso efficiente delle fonti energetiche e sviluppando schemi di supporto per investimenti in efficienza energetica su scala maggiore, con particolare attenzione alla ristrutturazione degli edifici.